Come si classifica l’olio di oliva. Una piccola guida all’acquisto consapevole

11 Dicembre 2018  -  News

Non tutti gli oli di oliva sono uguali. Leggere bene l’etichetta è quindi molto importante. La normativa, in questo senso, impone un’etichettatura dalla quale sia possibile desumere il reale contenuto della bottiglia (o della lattina) e, soprattutto, classifica gli oli di oliva come segue:

  • Olio extravergine di oliva: olio di oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente da procedimenti meccanici. L’acidità non deve superare 0,8 gradi per 100 gr. di olio.
  • Olio vergine di oliva: olio di oliva ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici. L’acidità, in questo caso, non deve superare i 2 gradi per 100 gr. di olio.
  • Olio lampante: olio di oliva ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici, ma con acidità superiore a 2 gradi per 100 gr. di olio. Questo tipo di olio è considerato non commestibile e vendibile al consumatore.
  • Olio di oliva: olio ottenuto da una miscela di oli di oliva vergini e oli raffinati.

A ciascuna categoria di olio corrisponde un prezzo. L’olio extravergine di oliva, chiaramente, è più costoso di un olio di oliva.
Il prezzo può cambiare anche tra oli extravergine di oliva, perché magari sono dotati di particolari certificazioni (biologico, ad esempio) o contengono un maggior numero di polifenoli oppure contengono un acidità oleica vicina allo zero.

Sull’etichetta deve essere scritta anche la provenienza di un olio di oliva. In questo senso, si può leggere che l’olio proviene dall’Unione Europea o da Paesi Extra Comunitari.

Il nostro olio è extravergine di altissima qualità ottenuto dalle olive pugliesi: Ogliarola e Coratina, con una bassissima acidità oleica che lo rende un prezioso alimento alleato della salute.