Cosa fare dell’olio di oliva dopo la frittura

9 Dicembre 2018  -  News

Diciamo la verità, la frittura ci piace da impazzire. Premesso che friggere con olio di oliva è la migliore scelta possibile, per via della sua capacità di meglio resistere alle alte temperature, caratteristica che si traduce in maggior benefici per la nostra salute, una domanda ci assale dopo aver soddisfatto il nostro palato: dove mettiamo l’olio utilizzato per la frittura?

Un errore da evitare assolutamente è quello di buttarlo negli scarichi della cucina o del bagno. L’inquinamento che ne consegue è davvero ingente e troppe volte sottovalutato se non addirittura ignorato dalla maggior parte di noi. Basti pensare che con un solo litro di olio si inquina uno specchio d’acqua grande quanto un campo di calcio!

Bisogna, invece, adottare un comportamento corretto ed eco-sostenibile.

Innanzitutto, l’olio di oliva può essere riutilizzato fino a 3 volte. La sua maggiore capacità di resistere alle alte temperature, infatti, evita che si degradi subito e quindi non diventa nocivo per la nostra salute.

In secondo luogo, quando l’olio è ormai da buttare, bisogna attendere che si raffreddi e quindi versarlo in contenitori da chiudere ermeticamente. Successivamente va consegnato all’isola ecologica più vicina.
Nel caso di attività commerciali, come ad esempio ristoranti o pizzerie, la normativa impone di rivolgersi al CONOE (Consorzio Nazionale di raccolta e trattamento oli e grassi vegetali e animali esausti) e dotarsi di un apposito registro di carico e scarico.

L’olio, in questo modo, può essere trattato, trasformato e riutilizzato in altri settori, come ad esempio lubrificanti, recupero energetico, distaccanti per l’edilizia.